"IL FUNGO INNAMORATO"
Articolo
apparso sul quotidiano "La Nazione" del 3 Settembre 1999 a
firma Roberto Fortini
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La
26^ edizione della Sagra del Fungo di Pievescola
ha aperto i battenti il 3 Settembre 1999 per concludersi il 12 e nell'ambito
della manifestazione è stata inaugurata un'opera bronzea, creazione di Maria
Pia Scarciglia, apprezzata artista locale le cui sculture da anni trovano
naturale collocazione nella Collegiata di Santa Maria Assunta, nel Palazzo
Comunale di Casole d'Elsa e nella
pieve romanica di Pievescola. La
realizzazione, posta su un piedistallo in travertino, ha la ragguardevole
altezza di circa 2,50 metri ed il peso di 10 quintali.
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L'opera rappresenta due
creature fantastiche, metà umane e metà fungine; è un omaggio al "Fungo
Innamorato", timido nelle sue sembianze umanoidi e fungine, davanti
all'immagine della sua bella, un po' svagata e sbarazzina che lo guarda con
leggera ironia. L'Amministrazione Comunale di Casole
d'Elsa ha contribuito a valorizzare la scultura con una serie di interventi
sulle aree circostanti, in particolare pavimentando a pietra la piazza della
pregevole chiesa romanica , e risistemando gli spazi verdi compresi tra la pieve
ed il monumento, che sono così divenuti il "cuore" della frazione,
vivo e più fruibile per cittadini e turisti. Continua così il filo conduttore
che lega: territorio, tradizioni, arte e cultura, iniziato con l'inaugurazione
del monumento al "Fungo Innamorato"; opera di Maria
Pia Scarciglia, apprezzata artista nel campo delle arti plastiche, ed
innovativa sperimentatrice di nuovi modelli espressivi e tecnico realizzativi.
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Come stato più volte sottolineato dal Sovrintendente ai Beni Artistici e
Storici della Provincia di Siena, Dott. Bruno Santi, nel corso della cerimonia
di inaugurazione, l'artista ha entusiasticamente risposto alle stimolazioni
provenienti dalla popolazione, della quale fa parte a pieno titolo, poiché
risiede in loco. Essa è riuscita a coniugare felicemente un concetto universale
di amore ed attrazione tra creature fantastiche, alle tradizioni più intime e
profonde del territorio, conferendo così alla realizzazione un aspetto quasi
fiabesco, nonostante le imponenti
dimensioni del gruppo bronzeo. Tutta la
cittadinanza ha promosso con entusiasmo la realizzazione, che è stata
fortemente voluta e sostenuta nel costo elevato per una piccola comunità come
quella di Pievescola. Gli
abitanti hanno immediatamente fatto proprio questo monumento, che è stato sino
dal primo istante eletto a simbolo di accoglienza e benvenuto per tutti i
visitatori italiani e stranieri che potranno da adesso leggere immediatamente
nell'opera l'identità culturale della terra che li ospita.
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I
N D I E T R O - B A C K
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